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La prima volta…
Qualche anno fa Papa Francesco si rivolse ai bambini della Bulgaria che per la prima volta ricevevano Gesù nell’Eucarestia con queste parole:
«Qualcuno di voi potrebbe chiedermi: ma come possiamo incontrare Gesù, che è vissuto tanti anni fa e poi è morto ed è stato messo nella tomba? È vero: Gesù ha fatto un atto immenso di amore per salvare l’umanità di tutti i tempi. È rimasto nella tomba tre giorni, ma noi sappiamo
– ce lo hanno assicurato gli Apostoli e molti altri testimoni che lo hanno visto – che Dio Padre suo e Padre e nostro, lo ha risuscitato. E ora Gesù è vivo, è qui con noi, perciò oggi lo possiamo incontrare nell’Eucaristia. Non lo vediamo con questi occhi, ma lo vediamo con gli occhi
della fede.
La Prima Comunione è innanzitutto una festa, in cui celebriamo Gesù che ha voluto rimanere sempre al nostro fianco e che non si separerà mai da noi. Festa che è stata possibile grazie ai nostri padri, ai nostri nonni, alle nostre famiglie, alle nostre comunità che ci hanno aiutato a
crescere nella fede. (…) Fare la Prima Comunione significa voler essere ogni giorno più uniti a Gesù, crescere nell’amicizia con Lui e desiderare che anche altri possano godere la gioia che ci vuole donare. Il Signore ha bisogno di voi per poter realizzare il miracolo di raggiungere con la sua gioia molti dei vostri amici e familiari.
Cari bambini, la nostra carta di identità è questa: Dio è nostro Padre, Gesù è nostro Fratello, la Chiesa è la nostra famiglia, noi siamo fratelli, la nostra legge è l’amore. Desidero incoraggiarvi a pregare sempre con quell’entusiasmo e quella gioia che avete oggi. E ricordate che
questo è il sacramento della Prima Comunione ma non dell’ultima Comunione. Oggi ricordatevi che Gesù vi aspetta sempre. Perciò, vi auguro che oggi sia l’inizio di molte Comunioni, perché il vostro cuore sia sempre come oggi, in festa, pieno di gioia e soprattutto gratitudine.»