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Domenica in Albis o della Divina Misericordia
La festa della Divina Misericordia è stata istituita ufficialmente nel 1992 da Giovanni Paolo II, che la fissò per tutta la Chiesa nella prima domenica dopo Pasqua, la cosiddetta “Domenica in albis”.
Gesù, secondo le visioni avute da suor Faustina Kowalska e annotate nel Diario, parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa nel 1931, trasmettendo la sua volontà per quanto riguardava il quadro: “Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia. Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per le anime dei peccatori. Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a Me”.
La domenica della Divina Misericordia è quindi una festività dedicata al culto particolare della misericordia di Dio, ritenuto essere il suo attributo più profondo e più importante, degno di una speciale venerazione da parte dei fedeli e luce di speranza per i peccatori più lontani dall’amore di Dio.
Questa domenica è immediatamente successiva alla domenica di Pasqua, e chiude l’Ottava di Pasqua, ed era chiamata fin dall’antichità Domenica in Albis, ovvero Domenica in bianche (vesti). Perché in bianche vesti? Questo riferimento è dovuto ad uno dei riti esplicativi del battesimo: la notte di Pasqua il Vescovo conferiva il santo battesimo ai catecumeni (battezzandi) e questi indossavano una veste bianca, simbolo della purezza d’animo e dell’innocenza morale che avevano appena acquisita in virtù del sacramento.
Infatti, al momento del battesimo, viene tolto il peccato originale e vengono rimesse tutte le colpe attuali e le pene meritate per i peccati in virtù dei meriti della Passione e morte di Gesù Cristo. I nuovi battezzati, tuttavia, non si spogliavano subito della veste al termine della celebrazione, ma la indossavano per una settimana intera, fino all’ottavo giorno dell’ottava di Pasqua, ossia la domenica successiva. Essi deponevano le vesti bianche, da cui il nome con cui si è soliti designare la seconda domenica del Tempo di Pasqua in albis depositis ai piedi del Vescovo, durante la S. Messa. Accostando questi due significati comprendiamo come fare Pasqua è celebrare la vittoria di Cristo sul peccato e
rinascere davvero come creature nuove!
Don Luca