27 Luglio 2024
11 Giugno 2022

Che Grazia!!!

«Nella Lettura del profeta Isaia che abbiamo ascoltato, il Signore fa una promessa carica di speranza che ci tocca da vicino: «Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, /ministri del nostro Dio sarete detti. / […] Io darò loro fedelmente il salario, / concluderò con loro un’alleanza eterna» (61,6.8). Essere sacerdoti è, cari fratelli, una grazia, una grazia molto grande, che non è in primo luogo una grazia per noi, ma
per la gente; e per il nostro popolo è un dono grande il fatto che il Signore scelga, in mezzo al suo gregge, alcuni che si occupino delle sue pecore in modo esclusivo, come padri e pastori. È il Signore stesso a pagare il salario del sacerdote: «Io darò loro fedelmente
il salario» ( Is 61,8). E Lui, lo sappiamo, è buon pagatore, benché abbia le sue particolarità, come quella di pagare prima gli ultimi e poi i primi: è nel suo stile.
La Lettura del libro dell’Apocalisse ci dice qual è il salario del Signore. È il suo Amore e il perdono incondizionato dei nostri peccati a prezzo del suo sangue versato sulla Croce: «Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre» (1,5‐6). Non c’è salario maggiore dell’amicizia con Gesù, non dimenticare questo. Non c’è pace più grande del suo perdono e questo lo sappiamo tutti. Non c’è prezzo più caro di quello del suo Sangue prezioso, che non dobbiamo permettere sia disprezzato con una condotta indegna.
Se leggiamo con il cuore, cari fratelli sacerdoti, questi sono inviti del Signore ad essergli fedeli, ad esser fedeli alla sua Alleanza, a lasciarci amare, a lasciarci perdonare; sono inviti non solo per noi stessi, ma anche affinché così possiamo servire, con una coscienza pulita, il santo popolo fedele di Dio. La gente lo merita e anche ne ha bisogno».
Sono le parole che Papa Francesco ha rivolto a tutti i sacerdoti quest’anno durante la messa crismale del giovedì santo. Parole come dono: un augurio per don Angelo che oggi celebra la sua “prima messa”. La tua comunità ti accompagna con l’affetto e la preghiera, grata anche lei per questo dono fatto a lei e a tutta la Chiesa di Dio.
Buon cammino, caro Angelo: ormai DON, per sempre!

Don Luca