11 Dicembre 2024
5 Settembre 2022

Silenzio e Parola

«In fondo, chi vive nel silenzio, lo fa perché una sola parola merita di essere ascoltata. Chi non fa silenzio, si lascia investire e trascinare dalla moltitudine delle parole, dal rumore in cui, in fondo, nessuna parola ha senso e significato. Chi si abitua al rumore, vuol dire che non gli importa che quello che sente abbia significato e dia senso alla sua libertà, alle sue scelte, alla sua vita. Il rumore è creato più dal cuore che non ascolta che dai fattori esterni. Chi cerca la parola che gli indichi la via della vita, farà silenzio anche in mezzo al rumore col suo desiderio teso a decifrare in esso la sola voce che lo chiama alla vita. Il vero silenzio è una tensione del cuore in ascolto della parola che dia senso alla vita e ad ogni suo istante, ad ogni passo del suo cammino. Una tensione che in ogni cuore
dovrebbe essere innata, perché ogni creatura è risposta alla parola di Dio che la chiama all’esistenza.» (M. Lepori, monaco cistercense).

 

Le vacanze volgono ormai verso la fine e con esse anche la possibilità (non sempre a dir la verità) di vivere tempi più distesi, meno dettati dall’ansia dei mille impegni quotidiani. Spero che il tempo estivo sia stato anche la possibilità di fermarsi a fare silenzio per mettersi in ascolto di quella Parola che si rivolge a noi col desiderio di far breccia nei nostri cuori, alimentando la nostra preghiera e illuminando la nostra vita.
Purtroppo il rischio, a causa della ripresa delle varie attività, è quello di lasciarsi assorbire nuovamente dai soliti ritmi, spesso poco a misura di uomo e di famiglia.
In questo modo, il silenzio viene coperto da mille “rumori” (e se penso a quanto spesso le nostre orecchie sono occupate da auricolari che trasmettono musica senza sosta, o alle casse che diffondono così spesso e ad alto volume anche i nostri luoghi) che “soffocano la Parola”, come dice la parabola del seminatore. L’augurio allora, per questa ripresa, è di custodire il silenzio, di coltivare nel cuore il desiderio di ascoltare quotidianamente la Parola, e di avere la forza (o il coraggio?!) per farlo.