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Settimana Autentica
Con la domenica delle Palme entriamo nella Settimana Santa, ultimamente detta Autentica.
È la settimana più importante dell’anno per noi cristiani, perché unisce l’ultima parte del cammino quaresimale con la solenne celebrazione del Triduo Pasquale.
Questa settimana diventa l’occasione per contemplare il mistero dell’Amore che a noi si dona, l’amore vero incarnato da Gesù che arriva fino a non trattenere più nulla per sé, ma facendo di tutto un dono al Padre che lo ama.
Si chiama Autentica perché è l’appello a noi rivolto a ritrovare l’autenticità della nostra vita contemplando l’Uomo vero, Gesù. È l’invito ad essere persone autentiche, senza maschere, falsità, ipocrisie… contro cui Gesù spesso ha lottato.
Gesù è l’uomo vero, l’uomo pienamente realizzato. Solo guardando a Lui e nel cammino verso una sempre maggiore conformazione a Lui possiamo pensare anche noi di essere felici. Solo nella verità c’è la felicità. Solo nell’amore c’è la gioia.
Certo, siamo tutti distanti da Lui e a volte la distanza è “siderale”. Proprio per questo, nella settimana santa, siamo invitati a guardare alle persone che, accanto a Gesù, non sono state capaci neanche loro di seguirlo fino alla fine, anzi: lo hanno persino rinnegato e tradito, come spesso anche noi; oppure sono scappate, impaurite. I discepoli, Pietro, le donne… sono per noi l’invito a non disperare mai della misericordia di Dio, a non volgere mai altrove lo sguardo dai suoi occhi. Non siamo noi a salvarci grazie ai nostri sforzi: è Lui che ci salva, il suo amore, che siamo chiamati ad accogliere nella nostra vita, stupiti e increduli davanti a tanta bontà! Grati per il dono della sua salvezza, sempre offerta a noi poveri uomini.
«In questo itinerario di giorni autentici e santi, nei quali lo Sposo Cristo è sottratto alla Chiesa Sposa per esserle ridonato nella gloria sfolgorante della sua risurrezione, i fedeli sono chiamati a contemplare il volto dell’Amato con più intenso ascolto della Parola e più viva partecipazione alla preghiera liturgica, senza timore di sprecare “l’unguento prezioso” (Gv 12,3) del proprio tempo e della propria vita» (dall’agenda liturgica).
In questi giorni “stringiamoci a Cristo”; abbondiamo nel silenzio e nella preghiera; accostiamoci al Perdono; inginocchiamoci ai piedi della Croce; sostiamo davanti al Tabernacolo.
Lasciamoci raggiungere e riempire dal suo Amore.
E sarà Pasqua!
Don Luca