17 Marzo 2025
8 Marzo 2025

Il Giubileo e il perdono

Iniziamo con oggi il tempo della quaresima, tempo per eccellenza dove poter contemplare “il grande amore di Dio per noi”, amore che si manifesta sulla Croce quando Gesù dice ai suoi carnefici: “Perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.
Nel modo di pensare comune ci si raffigura spesso il perdono come l’inclinazione a non dare troppo peso al male ricevuto: “In fondo quel che è successo non è così grave”; “Chiudiamo un occhio”; “Passiamoci sopra”… In realtà, perdonare non significa minimizzare il male, quanto piuttosto non identificare l’altro con il male che ha compiuto. Significa riconoscere che l’altro resta comunque più grande del ma-le che ha fatto e può quindi lasciarselo dietro le spalle. Significa concedere a chi ha compiuto il male la possibilità di fare scelte diverse, di prendere una strada nuova, di non restare irrimediabilmente legato a un passato oscuro.
Di questo genere è il perdono di Dio. Lo si vede nel racconto evangelico in cui Gesù congeda la donna adultera così: “Va’ e d’ora in poi non peccare più” (Gv 8,11). Gesù le concede il perdono affinché d’ora in poi non pecchi più. “D’ora in poi”: a Gesù sta a cuore il futuro di quella donna e il nostro futuro. Nessun peccato deve di-ventare una catena che imbriglia la vita e le impedisce di rifiorire.
Il perdono che Gesù offre in nome di Dio diventa così l’apertura di uno spazio di libertà e di novità. Ed è un perdono che viene prima di qualsiasi passo il peccatore possa fare per meritarselo. D’altra parte, però, se il perdono di Dio sta prima, il suo frutto si vede nella capacità di perdonare, o almeno nella disponibilità a perdonare da parte di chi ha ricevuto il perdono divino. Lo vedremo la prossima settimana.

don Luca