17 Luglio 2025
17 Maggio 2025

Rendimento di grazie

Una settimana caratterizzata dal ritorno alla casa del Padre dei due parroci, don Peppino e don Giovanni, che hanno servito la comunità di Verano rispettivamente dal 1971 al 2007 e dal 2007 al 2020. Nel dolore si elevi il nostro grazie a Dio per il loro servizio sacerdotale. Riporto il testo che il Card. Ravasi ha mandato alla Parrocchia e che ho letto alla fine del funerale di don Giovanni.

MESSAGGIO in memoria di Don Giovanni Rigamonti

Desidero anch’io essere idealmente presente in mezzo alla folla delle varie comunità parrocchiali, dei sacerdoti, dei parenti e degli amici che in questa celebrazione solenne eppure intima circondano don Giovanni per un ultimo abbraccio terreno. Con loro, sia pure nella distanza dello spazio ma con la vicinanza del cuore, affido a Dio nella preghiera questa figura anche a me molto cara così come lo è stato per coloro che l’hanno conosciuto durante il suo ministero pastorale.
Il mio incontro con don Giovanni è avvenuto a Osnago ove fu parroco mol-to amato e indimenticato. Nacque, così, un’amicizia profonda e intensa che continuò anche quando la mia vita mi condusse a Roma, come collaboratore diretto del papa. Qui e nelle altre comunità, soprattutto a Verano e a Barlassina, don Giovanni ha celebrato l’Eucaristia, è stato ministro misericordioso del perdono di Dio, ha confortato i malati con il sacramento dell’unzione degli infermi, ha unito in matrimonio molte coppie, ha battezzato tanti bambini che poi ha seguito nella crescita della loro fede, ha riservato sempre uno sguardo e una parola di speranza a coloro che erano in difficoltà spirituale, sociale e materiale, dialogando con tante persone e famiglie. Sono queste le tracce che rimarranno della sua persona fine, dolce e delicata e della sua esistenza sacer-dotale intensa e significativa, spesa al servizio del prossimo, soprattutto dei più deboli e bisognosi di sostegno.
Ora quel Cristo che egli ha sempre visto nel volto dei fedeli di tutte le tap-pe del suo ministero pastorale, lo accoglie nel suo regno di luce e di pace. In questo momento di distacco e di silenzio, tutti coloro che lo hanno conosciuto, seguito e amato possono incidere simbolicamente sulla sua tomba ma soprattutto nel loro ricordo le parole luminose del Siracide, sapiente biblico: «Beati coloro che si sono addormentati nell’amore» di Dio e del prossimo.

Card. Gianfranco Ravasi