11 Dicembre 2024
30 Novembre 2024

A proposito di regali…

Per i più anziani, l’espressione “venerdì nero” fa venire alla mente la crisi del 1929, quando crollò la Borsa di New York ed ebbe inizio una crisi economica gravissima che si protrasse per anni. Oggi questa stessa espressione si riferisce invece a tutt’altro: black Friday è il simbolo per eccellenza del tempo che stiamo vivendo, quella che potremmo definire una moderna e laica festa consumistica.
Quest’anno, durante la “novena di preparazione della festa” era sempre più comune leggere: “Fatti un regalo per il black friday”.
Scrive Luigino Bruni a tal proposito: «Le feste cristiane erano centrate sui doni da fare a qualcuno e da ricevere da qualcun altro; oggi c’è la celebrazione del self-love, che è la vera fine dell’umanesimo cristiano del dono. Il self-regalo è l’apoteosi dell’idea arcaica del regalo (da rex, regis), cioè offerte da fare al re, con un elemento davvero inedito: l’unico sovrano è l’individuo che fa offerte a se stesso, il donatore coincide col donatario. In questa cancellazione di doni veri si trova il tallone d’Achille della religione del consumo: il desiderio. Nessun desiderio può essere davvero appagato da merci, tanto meno da self-regali, perché l’essenza del desiderio è desiderare qualcuno che ci desidera, desiderare un desiderio, che nella fede cristiana raggiunge la sua apoteosi in un Dio che ci desidera. Le merci che diventano doni ci piacciono molto perché sono sacramento di una persona che ci ama e ci desidera; e ogni volta che guardiamo quell’oggetto, vi rivediamo gli occhi, l’odore e il sapore di chi ci ha amato: nel self-regalo sentiamo soltanto l’odore e il sapore di noi stessi, infinita tristezza».
Antidoto a questa nuova religiosità pagana è accogliere il dono di Dio in Gesù nella nostra vita. A questo ci prepara e ci invita il tempo di avvento (e ogni eucarestia).

Don Luca